Gestire le differenze generazionali in azienda non è sempre semplice: spesso le visioni di uno non collimano con quelle dell’altro, seppur alla base ci sia lo stesso obiettivo in comune.
Il nocciolo della questione lo si può ricondurre infatti al sistema di valori personali che può essere davvero molto diverso tra una generazione e l’altra.
Ciò risulta particolarmente evidente soprattutto in contesti in cui nella stessa realtà lavorano insieme fino a quattro generazioni differenti.
Come riuscire a far convergere energie, visioni e intenti senza intaccare la base valoriale di ognuno?
Come far sì che si possa massimizzare il risultato senza interminabili contrattazioni, riunioni e incontri?
Molto può essere fatto, grazie ad una comunicazione efficace ed entrando in empatia con le persone.
Iniziamo con il chiarire meglio a cosa ci si riferisce quando si parla di differenze e divergenze di questo tipo.
Il gap generazionale: nella vita di ciascuno, da sempre
Prima ancora di focalizzarci sul contesto prettamente aziendale, possiamo senza ombra di dubbio affermare che ciascuno di noi ha vissuto sulla propria pelle più volte nell’arco della vita la conseguenza del gap generazionale.
Stiamo parlando dell’inevitabile differenza tra generazioni più giovani e quelle precedenti, dettata da diversi fattori socio-economici, culturali, talvolta religiosi ma anche – soprattutto negli ultimi anni – tecnologici.
Tutto ciò ha ricadute su qualsiasi settore della vita: dalle scelte in termini di studio all’abbigliamento, alle abitudini alimentari, passando per gergo e terminologia.
Lo scontro appare quasi inevitabile, specie in particolari momenti dell’esistenza: durante età cruciali – come l’adolescenza – magari animate da fervore politico, ideali strillati e congiunzioni di eventi significativi.
Le sfide legate alle età nelle aziende
Tutto ciò può accadere anche nel contesto aziendale, quando appunto in uno stesso ambiente si trovano ad operare professionisti di età molto diverse tra loro.
Si auspica che l’educazione e la cultura possano arginare aspri conflitti ma le divergenze di visioni e culturali permangono, soprattutto quando l’identità e i valori aziendali non sono ancora ben strutturati o esplicitati.
Probabilmente però il problema della differenza generazionale si sta ponendo con sempre maggior attenzione e frequenza in questi ultimi anni, poiché va crescendo in modo repentino il gap digitale, con tutto ciò che comporta.
Non stiamo parlando solo di concrete possibilità di utilizzo della tecnologia e dell’essere più o meno avvezzi ai più moderni strumenti digitali ma di un cambio di paradigma (anche culturale e comportamentale) che le generazioni passate – in generale – possono faticare a comprendere, accettare e assimilare.
Basti pensare a qualche anno fa, quando il lockdown e la pandemia hanno imposto lo smart working: ci sono state intere categorie di lavoratori che improvvisamente hanno dovuto apprendere un nuovo modo di lavorare, al pc, a distanza, senza più interazione di persona.
Un esempio: gli insegnanti che mai prima di allora avevano condotto lezioni in DAD (didattica a distanza). Ebbene, non tutti hanno reagito con prontezza, soprattutto se non abituati ad un determinato uso della tecnologia.
Differenze non solo tech
Non si pensi che il divario generazionale sia semplicemente ciò: di contro, infatti, si assiste anche ad una enorme differenza tra le vecchie generazioni ( i baby boomer e – solo in parte – la Gen X) che hanno raggiunto in tempi congrui una buona posizione economica e professionale contro i più giovani (Millennials e Gen Z), che stentano a progredire allo stesso passo dei loro predecessori.
Senza dimenticare gli Over 70 che, ancora oggi, spesso sono a capo di aziende (specie se familiari) e non solo.
Il quadro è abbastanza chiaro: molte mentalità diverse si ritrovano sotto lo stesso cappello, in anni di grandi e rapidi cambiamenti storici, economici, tecnologici e sociali.
Confusione e incomprensioni possono diventare purtroppo pane quotidiano: come se ne esce?
Strategie di valorizzazione delle differenti generazioni
Il primo step è accettare queste diversità, senza la pretesa né di primeggiare, né di giudicare. Ogni generazione può infatti acquisire un notevole bagaglio culturale e comportamentale dalle altre, in uno scambio reciproco che andrà ad apportare dei plus a vantaggio di tutti.
Se i più grandi (anagraficamente e/o in termini di anzianità di servizio) possono offrire un’ampia visione aziendale e un solido approccio ai risultati, i più giovani potranno suggerire soluzioni smart per raggiungere prima/meglio/più agevolmente gli obiettivi, razionalizzando ad esempio le procedure aziendali.
Il “Ci siamo sempre trovati bene così” potrebbe ottenere nuovi orizzonti ma allo stesso tempo l’innovazione a tutti i costi potrebbe non essere la chiave giusta: in questo frangente, saranno i più grandi a sostenere i giovani. Tutto ciò potrebbe non essere così fluido come appare tra queste righe.
Diventa dunque necessario implementare un modello di HR che sappia analizzare la singola realtà aziendale, canalizzando le risorse migliori di ogni fascia di età in favore del progetto complessivo, in uno scambio continuo e reciproco.
Occorre uno sguardo esterno e super partes che sappia analizzare obiettivamente, per poi proporre nuovi paradigmi.
Un percorso di analisi e formazione può essere utile per questo scopo, lavorando sulle persone ma anche sul consolidamento di un’identità e forza aziendale necessaria per creare il punto di incontro che diventi pietra angolare per tutti.
La condivisione dell’etica e dei valori d’impresa è assolutamente fondamentale per perseguire questi obiettivi.
E naturalmente, in questi processi di evoluzione, non può mancare un focus sulla comunicazione, proprio poiché lo stile tra le diverse generazioni è molto eterogeneo, a partire persino dal linguaggio e da certe formalità che – negli anni – sono letteralmente saltate.
A nostro parere, lavorare sulla differenza generazionale è assolutamente necessario in questa particolare realtà storica: è un treno da non perdere per una crescita armoniosa del proprio business e del benessere aziendale, un volàno che possa permettere a ciascuno di trovare soddisfazione e giusto riconoscimento delle proprie peculiarità a vantaggio di tutti.