Il tema Diversity & Inclusion è da qualche anno un argomento “caldo” all’interno delle aziende. Da diverso tempo si assiste a una richiesta piuttosto importante di interventi formativi che aiutino le persone a “comprendere e gestire in modo efficace” il concetto di diversità.
Cosa si intende per Diversity & Inclusion?
Navigando sul web possiamo trovare definizioni più o meno esaustive in relazione al tema Diversity & Inclusion (ad esempio: “Espressione che si riferisce a programmi, politiche e processi a sostegno di diversi gruppi di persone appartenenti a una stessa organizzazione. Promuove un’equa rappresentanza per persone di diverse etnie, religioni, generi e orientamenti sessuali”), ma la realtà è che è difficile – se non quasi impossibile – inserire all’interno di questo concetto tutte le diversità a cui quotidianamente siamo chiamati a far fronte in ambito professionale e privato.
Riflettiamo…
In modo provocatorio ci chiediamo: davvero dobbiamo “raccontare” alle persone che ciascuno di noi è unico e che va accettato per ciò che è? Davvero dobbiamo mettere in evidenza che gli esseri umani sono per natura differenti e che vanno rispettati e accettati in quanto persone? Che il valore di un team è dato dalla diversità?
L’uomo è considerato l’essere vivente più evoluto sul pianeta perché possiede delle capacità cognitive più sviluppate rispetto agli altri animali, eppure ancora oggi abbiamo bisogno che qualcuno ci ricordi che il valore di una persona non è determinato dal colore di pelle, dal modo in cui si veste, dal suo orientamento sessuale o religioso o semplicemente da quanto sia simile a noi.
Si potrebbe quasi pensare che ci sia una diretta correlazione tra elevate capacità cognitive e massiccia presenza dei bias: maggiori sono le nostre capacità intellettuali, maggiore è l’influenza che le distorsioni hanno su di noi. Come siamo soliti esplicitare in aula: non bisogna avere l’erronea pretesa di eliminare i bias, ma di prenderne consapevolezza e di gestirli.
L’auspicio per il futuro è che si parli sempre meno della necessità di esplicitare che siamo diversi (e questo non è un problema, ma anzi un potenziale valore aggiunto) e che invece si agisca un po’ di più per andare in questa direzione attraverso delle azioni concrete. Azioni non “forzate” o “normate” da un protocollo, ma naturali e spontanee come dovrebbe essere.
La nostra idea
DevOnD a tal proposito desidera porre l’attenzione non tanto sul concetto di “accettazione della diversità”, quanto sul tema della Comunicazione Inclusiva, intesa come strumento concreto per comportarsi in modo aperto e accogliente nei confronti delle persone con cui entriamo in contatto.
La Comunicazione Inclusiva va oltre il concetto di Comunicazione efficace e cerca di mettere in evidenza l’uso di un linguaggio positivo, che favorisca in modo reale l’apertura verso gli altri e che abbia quindi come naturale conseguenza l’inclusione. Inoltre, stimolare la curiosità verso ciò che è diverso da noi, per accrescere le nostre conoscenze, sviluppare modi di pensare alternativi e quindi creare innovazione. Infine, risvegliare le nostre Intelligenza emotiva e Intelligenza sociale al fine di sviluppare in modo costruttivo le nostre abilità relazionali e creare un clima positivo e produttivo intorno a noi.