Gli ultimi due anni hanno fornito il trampolino verso un’importante trasformazione del mondo del lavoro…e non solo! Un momento di crisi così complesso come quello della pandemia ha infatti accelerato il processo di cambiamento nelle strutture organizzative, tutt’ora in evoluzione e in cerca della giusta dimensione.
Grazie a questa trasformazione si sta sempre più diffondendo un mindset che pone il benessere del lavoratore al centro delle organizzazioni.
Cosa intendiamo con la parola “benessere”? Di fatto il benessere è una condizione di ricerca di equilibrio fra la persona – con le sue necessità e le sue risorse – e l’ambiente in cui vive. Si tratta di una condizione in continuo mutamento e dipende da diverse variabili.
Il benessere è presente in ogni aspetto della nostra vita. Intervenire sul benessere significa essere disposti anche a cambiare alcune delle nostre abitudini. Focalizziamoci ora sul benessere in azienda e vediamo meglio quali sono le sue implicazioni.
Che cos’è il benessere aziendale?
Con benessere aziendale si intende una forma di cultura organizzativa che mira a far stare bene l’individuo all’interno dell’azienda al fine di metterlo nella condizione di raggiungere dei risultati di più alta qualità, attraverso un efficace equilibrio tra vita personale e vita professionale. Sono sempre più ampi gli studi che evidenziano, infatti, come la combinazione tra il benessere psicofisico individuale e il benessere prodotto dall’ambiente lavorativo influenzino gli stessi processi lavorativi e le performance. Il “vivere bene” in azienda influenza quindi il modo in cui le risorse affrontano e gestiscono i propri obiettivi e responsabilità.
Uno degli elementi chiave del benessere aziendale è proprio il work-life balance.
Il tema dell’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa oggi appare sempre più al centro dell’attenzione; uno dei motivi è la minaccia percepita a seguito dello sviluppo tecnologico e il contesto sociale attuale che hanno portato ad assottigliare sempre più il confine tra la sfera privata e lavorativa, determinando di frequente frustrazione e malessere. Stiamo di fatto assistendo al passaggio ad una “work-life blend”, nella quale le due sfere rischiano di sovrapporsi.
Un tempo era molto difficile portare il lavoro a casa, oggi invece la tecnologia ci permette di essere sempre “online” generando una condizione di disequilibrio tra i due mondi con l’elevato rischio di burnout.
Come raggiungere il work-life balance
Come fare allora per raggiungere il nostro work-life balance? Per prima cosa è importante gestire il rapporto tra vita lavorativa e privata come un «ciclo» in cui si rivalutano costantemente le priorità e si ridefiniscono, di conseguenza, le scelte di vita. Bisogna agire parallelamente su entrambi i fronti e mettere in campo abitudini che ci permettano di valorizzarli entrambi.
STEP 1. Prendere consapevolezza di noi stessi. Capire quali sono le nostre esigenze, cosa ci piace o non piace fare, cosa facciamo già per il nostro benessere e cosa invece ci servirebbe fare, così da valutare correttamente le nostre priorità sia in ambito personale che professionale.
STEP 2. Messa in atto di specifiche skills. Una volta acquisita consapevolezza sui nostri interessi e bisogni, dobbiamo allenare alcune capacità per riuscire a raggiungere un equilibrio tra le due sfere – privata e lavorativa. Qui di seguito proponiamo le 4 capacità chiave:
Il focusing
Capacità con la duplice valenza di riuscire a mantenere la concentrazione su ciò che si sta facendo e allo stesso tempo essere capaci di prendere coscienza delle sensazioni generate da determinate situazioni ed eventi più o meno complessi. La consapevolezza del nostro stato emotivo e la capacità di essere presenti nel qui e ora sono essenziali per determinare i cambiamenti da apportare nel contesto lavorativo o privato per migliorare il nostro benessere.
La definizione delle priorità e la gestione del tempo
Comprendere il valore di una specifica attività: è realmente necessaria? Cosa è essenziale che si verifichi per essere disposti a rivalutare le priorità? Porsi queste domande ci permette di organizzare il nostro tempo al meglio con lo scopo di evitare sprechi di energie e di risorse e creare invece del tempo di qualità da dedicare a ciò che ci genera benessere.
La comunicazione assertiva
È la capacità di esprimere in modo chiaro le nostre opinioni, emozioni e bisogni nel rispetto delle esigenze e punti di vista altrui. In questo modo possiamo stabilire relazioni efficaci e collaborative basate sul rispetto e la reciprocità che generano un clima disteso in cui si riesce più facilmente anche a dire di no. Riconoscere i propri limiti e porre limiti alle richieste altrui è infatti fondamentale per evitare il sovraccarico e mantenere un giusto equilibrio.
La delega
In questo contesto è la capacità di saper quando “lasciar andare” una parte dei nostri compiti e affidarli a qualcun altro (sia in ambito lavorativo sia privato). Quando le attività aumentano, delegarne una parte diventa fondamentale per evitare frustrazioni. Riconoscere di non potercela fare da soli e quindi rivolgersi a qualcun altro per un supporto e di conseguenza per redistribuire una parte delle attività migliora la performance, riduce lo stress e favorisce il mantenimento del work-life balance.
I progetti di DevOnD
Come detto all’inizio, il work-life balance è uno degli elementi che costituiscono il benessere. Altri fattori da tenere in considerazione sono la motivazione, l’engagement e la soddisfazione. I progetti che DevOnD propone per lo sviluppo del benessere in azienda prevedono diverse azioni che partono dall’individuo fino ad arrivare al gruppo. Gli interventi sono tagliati su misura rispetto ai bisogni del cliente e sono tutti finalizzati a incrementare lo stato di benessere e fornire strumenti per mantenere un equilibrio psicofisico ed emotivo delle persone.
Degli esempi di attività svolte riguardano pillole formative su temi specifici: in questo caso l’obiettivo è sensibilizzare e dimostrare che a volte possiamo svolgere azioni a basso impatto di tempo e che di contro ci portano a migliorare notevolmente il nostro approccio alle situazioni quotidiane. Oppure insegnare a svolgere piccoli esercizi di derivazione mindfulness che ci guidano verso una maggiore consapevolezza e lucidità. O ancora ampliare la nostra concezione di benessere e comprendere che la gestione efficace di alcune condizioni (essere genitori e allo stesso tempo essere figli con genitori anziani) porta dei benefici notevoli che si ripercuotono sulla nostra vita a 360°.